Il metodo più semplice e più economico per realizzare in colore nero su ottone è quello di immergere gli oggetti in una soluzione fredda o moderatamente calda di carbonato basico di rame (azzurrite) e ammoniaca.
Il carbonato basico di rame si può preparare addizionando a una soluzione calda di solfato di rame tanta soluzione calda di carbonato sodico fino a che si forma ancora del precipitato. In seguito non si deve riscaldare. Il precipitato, poiché si lascia filtrare difficilmente, deve essere separato per decantazione, lavato agitandolo con acqua e di nuovo decantato. La soluzione deve essere conservata in recipienti chiusi e in in luogo fresco; alcuni vi aggiungono della grafite. Gli oggetti da colorare, sgrassati e leggermente decapati, vengono immersi nella soluzione fredda o riscaldata a 30-40 °C (non oltre), avendo cura di agitarli continuamente. Nella soluzione fredda si colorano in circa 1-5 minuti; in quella tiepida in circa 0,5. II meccanismo della coloritura é il seguente: la soluzione blu scura contiene ossido di rame ammoniacale che per la presenza di ossigeno (di qui la necessità del movimento dei pezzi) sotto la dissoluzione dello zinco separa ossido di rame nere, che si lega nei pori lasciati liberi dallo zinco sulla superficie di ottone attaccata. É ovvio che inizialmente lo zinco che va in soluzione favorisce il processo, mentre quando vi si trova in forte contenuto provoca patine difettose. L’ammoniaca deve essere il più concentrata possibile e il carbonato di rame preparato di fresco. La colorazione riesce bene su ottone 60-65; se il contenuto in rame supera il 65% il colore risultante è bruno o rossobruno. Si deve evitare di decapare i pezzi troppo a lungo e troppo ripetutamente in soluzioni di decapaggio brillante, altrimenti il materiale diviene passivo e viene tolto troppo zinco dalia superficie. Alla fine è consigliabile proteggere la colorazione con nitrocellulosa o vernici trasparenti ad essa simili.
Un colore nero lucido, su superfici previamente ben preparate, si può ottenere immergendo i pezzi per 25-30 min, a 55-60 °C, in uu bagno a base di cloruro di antimonile, che si prepara addizionando ad una soluzione contenente 34 g/l di tartaro emetico ca. 20 cm3 di acido cloridrico concentrato. Si lascia decantare, si sifona l’acqua madre e il precipitato (pastoso) viene impiegato per la preparazione del bagno vero e proprio operando come segue: a 150 cm3 di pasta vengono addizionati dapprima 500 cm3 di soluzione di 40 g/l di tiourea e 2 g/1 di solfato di nichel, poi 200 cm3 di soluzione contenente 50 g/l di sale di Seignette e infine tanta acqua da portare il volume a 1 litro; qualora il pH non fosse 3,5-4, lo si corregga con soda caustica 1 N (se é inferiore) o con acido cloridrico 1 N (se è superiore.) Il colore può essere infine protetto con vernice epossidica.
Il grigio-acciaio si ottiene con una soluzione composta da 500 g di acido cloridrico e 500 g di acqua, alla quale si aggiungono 150 g di battitura di ferro e 150 g di solfuro di antimonio polverizzato. Si pub usare anche una soluzione di cloruro di antimonio.
Ad una patina gialla si perviene col seguente bagno: sciogliere, in 90 parti di acqua, 3,6 parti di soda caustica e 3,6 parti di lattosio; far bollire per 15 minuti, aggiungere al tutte una soluzione di 3,6 parti di solfato di rame in 10 parti di acqua calda. Si opera per immersione a 80 °C.
Colorazioni bronzo-antico si realizzano con soluzioni contenenti 62 g/l di anidride arseniosa, 50 g/l di cianuro sodico c 62 g/l di soda caustica. Oppure: 124 g/l di anidride arseniosa, 62 g/l di solfato di rame e tanto acido cloridrico da arrivare al litro.
Colorazione bruna si ottiene per immersione in un bagno di 40 g/l di clorato di potassio, 40 g/l di solfato di nichel e 5 g/l di permanganato di potassio. Si può adoperare anche una soluzione di 3 g/l di solfuro di ammonio.